Revisione periodica dei carri funebri, intervento del Ministero dei Trasporti

Il Ministero dei Trasporti interviene a seguito della segnalazione della Feniof in relazione ai problemi connessi alla revisione periodica dei carri funebri (sanzioni e fermo del mezzo).

Nel 2018 la FENIOF scrisse al Ministero dei Trasporti per segnalare che, a seguito di un errore, nella banca dati della Motorizzazione Civile tutti i carri funebri erano stati iscritti senza alcuna differenziazione in ordine alla loro massa complessiva, con l’effetto che anche i carri funebri con massa complessiva inferiore a 3500 Kg, erano stati inseriti come veicoli da sottoporre alla revisione annuale; in caso di controlli alcuni colleghi si sono viste contestate le mancate revisioni annuali con conseguente ingiusta sanzione amministrativa e fermo del mezzo.

A seguito del nostro intervento federativo, a distanza di qualche settimana, il Ministero dei Trasporti ci comunicò telefonicamente che, grazie alla nostra segnalazione, era stata condotta una indagine in concerto con la Motorizzazione, rilevando l’effettiva sussistenza del problema.

Preso atto del disguido il Ministero dei Trasporti ci informò che il problema era stato risolto ma, a titolo di verifica, ci chiese di sondare tra i nostri associati la persistenza di eventuali ulteriori problemi in merito e di comunicarli al preposto Ministero. Sulla scorta di tale sollecitazione invitammo gli associati a comunicarci eventuali sanzioni pervenute dopo ottobre 2018, per relazionare in merito il Ministero dei Trasporti.

In data 31/1/2019, con il prot. U.0002966, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha inviato una formale risposta alla FENIOF con la quale si conferma che quanto segnalato dalla federazione aveva trovato conferme nell’ambito dei propri approfondimenti e che l’accaduto era dovuto ai dati registrati presso il CED che non avevano permesso una immediata distinzione della categoria dei veicoli in oggetto. “Successivamente – si legge nella nota ministeriale- con mirati interventi informatici si è riuscito a rendere conforme la scadenza a quanto previsto per i veicoli M1 ed N1, ovvero quattro anni dalla prima immatricolazione e due successivamente”.

Il Ministero ci ha altresì chiarito che “Per gli attestati di revisione già emessi con data errata e per i residuali casi di errato calcolo che dovessero presentarsi, dovuti principalmente ad un inserimento di dati errati in fase di omologazione, gli utenti dovranno recarsi presso gli UMC di competenza per richiedere le opportune procedure di rettifica che saranno operate in accordo con il CED, senza oneri per l’utenza”.

Per gli associati alla FENIOF è disponibile il documento ministeriale sopra citato, che può essere richiesto inviando una e-mail all’indirizzo info@feniof.it specificando nell’oggetto “Richiesta prot. Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti U.0002966 a FENIOF”.